Sacrosanctum Gin

L’INIZIO È IL SILENZIO

Sacrosanctum non si beve.
Sacrosanctum si ascolta.

Va gustato da soli, se si ha il coraggio di confrontarsi con il silenzio. Oppure in compagnia di chi ha imparato ad apprezzare ciò che non fa rumore: la qualità reale

IL LUOGO DEL RITO

Scegli un luogo cupo ma accogliente.
Dove l’ombra calma la mente e la natura ti riconnette con ciò che hai dimenticato.

Una stanza che parla piano. Un bosco che respira.
Non è importante dove sei. È importante come ci sei.

LA TEMPERATURA DELL’ESSENZA

Servi Sacrosanctum tra i 15°C e i 19°C.
Mai sotto. Mai sopra.

  • Sotto i 15°C, i profumi si ritirano.
  • Sopra i 19°C, l’alcol si alza in piedi e copre tutto.
  • Con il ghiacciotutto si perde. Bocciato, senza appello.

Questo è il punto d’equilibrio. Dove l’anima del distillato si mostra, senza maschere.

IL CALICE È UN TEMPIO

Utilizza un tumbler basso, largo ma chiuso.
Largo per ossigenare. Stretto per trattenere l’anima.

Lascia riposare Sacrosanctum per 30-40 secondi prima di avvicinarlo.
Non avere fretta. Non si tratta di bere. Si tratta di ascoltare.

L’OLFACTIO

Avvicina il bicchiere.
Non per bere. Per farti accogliere.

Inspira. Lascia che la memoria olfattiva si attivi.
Riconosci. Intuisci. Ascolta con il naso.

LA LINGUA È UN ORACOLO

Porta Sacrosanctum alla bocca.
Piccoli sorsi. Spalma il distillato su tutta la lingua.

Tieni il liquido in bocca per almeno 30-40 secondi.
Lascia che parli. Che agisca. Che risvegli.
Non ingerire: integra.

Poi, lentamente, lascialo andare. Ma ascolta cosa resta.
La lingua racconta sempre la verità.

LA MUSICA DEL RITO

Abbiamo composto una colonna sonora per questa esperienza:
musica evocativa e meditativa che non copre il silenzio, ma lo accompagna.

Ascolta la playlist su Spotify

Un sottofondo. Un sussurro. Nulla di più.

NON UN DISTILLATO. UN’ESPERIENZA.

Ogni degustazione è un atto di riconversione.
Un ritorno a te stesso. Un atto privato, potente, reale.

Sacrosanctum non si vende.
Si accoglie